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27 ott 2025

I 5 ERRORI PIÙ COMUNI CHE APRONO LA PORTA AGLI HACKER

I 5 errori più comuni che aprono la porta agli hacker

Nel panorama digitale odierno, le piccole e medie imprese (PMI) sono sempre più spesso nel mirino dei cybercriminali, che non attaccano più solo le “grandi aziende”, ma prendono di mira anche realtà di dimensioni più ridotte, soprattutto se con risorse IT limitate o poco specializzate e, quindi, più sono vulnerabili.
Secondo recenti ricerche, ben un terzo delle PMI italiane ha subito almeno un attacco informatico nell’ultimo anno. In questo contesto, riconoscere e correggere gli errori più comuni diventa fondamentale per costruire una difesa efficace.
Ecco i cinque errori che più frequentemente mettono a rischio la sicurezza delle PMI — e cosa fare per evitarli.

1. Password deboli o addirittura assenti e gestione utenti inadeguata
Una delle vulnerabilità più banali ma ancora incredibilmente diffusa: credenziali facili da indovinare, password non cambiate, account utente con privilegi eccessivi, autenticazione ad un fattore.
Perché è un problema: un accesso non autorizzato a un account privilegiato può permettere all’attaccante di spostarsi lateralmente nella rete, ottenere dati sensibili o installare malware.

2. Mancati aggiornamenti e patch di sicurezza non applicate
Aggiornare software, sistemi operativi, firmware e applicazioni è spesso trascurato, soprattutto nelle PMI che preferiscono “lasciare tutto com’è finché funziona”. Questa scelta può essere costosa.
Perché è un problema: i cyber-criminali sfruttano vulnerabilità note per cui esistono già patch. Rimandare l’aggiornamento significa offrire “porte aperte”.

3. Backup assenti o non testati
Molte aziende hanno implementato un “backup”, ma spesso non lo testano, non verificano la sua integrità o non considerano scenari reali (ransomware, distruzione hardware, perdita dati).
Perché è un problema: se arriva un attacco che cripta i file o un guasto hardware massivo, e il backup non funziona o è obsoleto, i dati sono persi o il ripristino richiede tempo e costi elevati.

4. Scarsa consapevolezza del personale: phishing e social engineering
L’errore più umano tra tutti: cliccare un link sospetto, aprire una email di phishing, concedere credenziali o installare software malevoli su sollecitazione. Il personale spesso non è formato o non è aggiornato.
Perché è un problema: anche la migliore tecnologia può essere superata da un errore umano; l’attaccante punta quasi sempre “l’anello debole” – che spesso è il dipendente.

5. Infrastruttura non monitorata o priva di difese avanzate
Molte PMI mantengono infrastrutture IT “storiche”, senza sistemi di monitoraggio continuo, senza firewall gestiti, endpoint non protetti adeguatamente o con visibilità debole su ciò che succede nella rete.
Perché è un problema: se non si vede l’attacco quando inizia, non si può reagire in tempo. Gli attacchi moderni sono portati avanti da gruppi organizzati, con strumenti “as-a-Service”, e in tanti casi sfruttano intelligenza artificiale o automazione.

La cybersecurity non è più un optional. Per le PMI italiane, adottare un approccio proattivo e completo è oggi indispensabile. Non sempre però si hanno le risorse per gestire internamente la sicurezza informatica con figure altamente qualificate. Per questo è importante affidarsi a professionisti del settore, come GestAPP, che può supportare la tua azienda in questa battaglia, con servizi completi e su misura, che comprendono:

Monitoraggio e supporto continuativo: supervisione della rete 24/7, alert automatici, intervento rapido
Firewall gestiti e protezione endpoint: installazione, configurazione e gestione di firewall, antivirus/antimalware, soluzioni EDR (Endpoint Detection & Response)
Formazione e sensibilizzazione del personale: corsi periodici di cybersecurity per dipendenti, test di phishing simulati, manuale delle best-practice
Audit di sicurezza e valutazioni di vulnerabilità: scansione della rete, penetration testing, revisione delle politiche di accesso
Piani di incident response e business continuity: definizione di processi, backup sicuri, test di ripristino, scenari di attacco gestiti
Conformità normativa: supporto per adempimenti come il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e la direttiva Direttiva NIS2, gestione del rischio e reportistica.

Non aspettare che sia troppo tardi: prevenire è molto più conveniente che reagire.

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